Devi ristrutturare casa nel 2023 e stai cercando incentivi e agevolazioni che coprano le spese da sostenere ? In questo articolo troverai una breve guida, per iniziare ad orientarti tra i vari bonus attivi e capire come fare per richiederli.

Ristrutturare casa: gli incentivi in vigore

La legge di bilancio 2023 ha introdotto importanti novità per quanto riguarda gli incentivi per ristrutturare casa. La normativa da un lato ha confermato alcuni bonus già attivi, in molti casi con modifiche, dall’altro ha introdotto importanti novità.

Tra gli incentivi in vigore, i principali a disposizione per interventi di ristrutturazione e riqualificazione sono:

  • Superbonus al 90% per interventi di riqualificazione ed ed efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico. Cessione del credito alle banche e sconto in fattura non sono più applicabili, ma resta la possibilità di fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.
  • Ecobonus tra il 50 e il 65%: anche in questo caso parliamo di efficientamento energetico. L’Ecobonus comprende tutti gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche che non rientrano nel Superbonus. Ad esempio, installazione di nuovi infissi, caldaie più performanti, serrande.
  • Bonus barriere architettoniche. Gli incentivi per ristrutturare casa nel 2023 includono anche la detrazione del 75% delle spese per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Tra gli interventi ammessi, anche l’installazione di impianti di movimentazione ascensori e l’abbattimento di scale, ostacoli, tramezzi.
  • Bonus mobili: incentivi per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A o superiore destinati a immobili in fase di ristrutturazione. Il tetto di spesa, secondo le nuove disposizioni inserite in legge di bilancio, arriva a 8.000 euro.
  • Bonus ristrutturazioni: detrazioni del 50% e fino ad un massimale di spesa di 96mila euro per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici.
  • Sismabonus: fino al 2024 resta attiva anche la detrazione per la messa in sicurezza degli edifici rispetto al rischio sismico. Le aliquote variano da un minimo del 50% sulle spese sostenute all’85%, in funzione del tipo di immobile, delle parti interessate e della zona sismica in cui l’edificio si colloca.
  • Bonus verde: detrazione del 36% per gli interventi relativi alle aree verdi di aree scoperte di pertinenza degli edifici.

Nel prossimo paragrafo vedremo, in sintesi, le procedure richieste per accedere agli incentivi per ristrutturare casa nel 2023.

Come funzionano gli incentivi nel 2023

Tutte le misure che abbiamo citato assumono la forma delle detrazioni fiscali. Cosa significa? In parole semplici, che gli incentivi danno la possibilità di recuperare le spese sostenute per ristrutturare casa in quote annuali, presentando i documenti richiesti dalla normativa al momento della dichiarazione dei redditi.

La documentazione può variare da caso a caso, tuttavia di solito comprende:

  • Il modello di dichiarazione messo a disposizione dall‘Agenzia delle Entrate, debitamente compilato.
  • I dati catastali identificativi dell’immobile oggetto di ristrutturazione o riqualificazione.
  • Le fatture relative agli interventi realizzati, con l’indicazione del codice fiscale del committente.
  • I bonifici bancari che attestano l’avvenuto pagamento dei lavori, con un’apposita dicitura che fa riferimento alla normativa applicabile. In questo caso, si tratta del cosiddetto “bonifico parlante”.
  • Le eventuali asseverazioni dei tecnici abilitati che hanno seguito la progettazione dei lavori (quando necessarie).
  • Gli attestati di qualificazione energetica e l’attestazione ENEA, inclusa la ricevuta di invio all’ente, quando richiesti per interventi di riqualificazione energetica.

Per le spese che interessano interventi sui condomini, è sufficiente presentare l’attestazione dell’amministratore di condominio riguardante i costi sostenuti e la quota parte delle spese di pertinenza per la propria unità immobiliare.

Una volta inoltrata la documentazione, il dossier viene esaminato dall’Agenzia delle Entrate, che approva la pratica o richiede eventuali integrazioni. Se la pratica viene approvata, chi l’ha presentata riceve il rimborso delle spese sostenute:

  • Per quote annuali, in un periodo che di solito ha la durata di dieci anni. Il periodo di restituzione delle spese, però, può variare a seconda del bonus considerato.
  • In base all’aliquota di riferimento: se la percentuale delle spese da recuperare è del 50%, ad esempio, il limite del rimborso arriverà fino alla metà dei costi dell’intervento.
  • Nei limiti del massimale di spesa previsto da ciascun bonus.

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